Per prelievi idrici
Limitatore filettato
Limitatore automatico di portata in ottone, corpo filettato gas F, cartuccia stabilizzatrice e molla in acciaio Inox, guarnizione di tenuta in elastomero atossico EPDM, pressione massima 25 bar, temperatura massima 110 °C, precisione ± 5%, tarato nello stabilimento dal produttore come da allegata etichetta metallica.
Diametro Nominale ........ pollici, Portata massima ........ l/sec.
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Limitatore flangiato
Limitatore automatico di portata in ghisa, posizionamento flangiato, struttura differenziale in elastomero atossico, pressione di esercizio 16 bar (1,6 MPa), tarato nello stabilimento del produttore come da marchiatura impressa.
Diametro Nominale ........ mm, Portata massima ........ l/sec.
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Limitatore interflange
Limitatore automatico di portata in ghisa, posizionamento interflange, struttura differenziale in elastomero atossico, pressione di esercizio 16 bar (1,6 MPa), tarato nello stabilimento del produttore come da marchiatura impressa.
Diametro Nominale ........ mm, Portata massima ........ l/sec.
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I limitatori vengono tarati in fabbrica con la portata stampigliata sull'etichetta.
CARATTERISTICHE DEI LIMITATORI INTERFLANGE/FLANGIATI
Funzionamento idraulico
Il limitatore modulante di portata è costituito da un anello a struttura differenziata elasticamente deformabile contenuto in una sede metallica che si prolunga a valle in un diffusore conico a elevato recupero di energia.
Per portate inferiori o uguali alla portata nominale Qn stabilita, il limitatore si comporta come un boccaglio a profilo Venturi con minima perdita di carico.
Quando invece la portata tende a superare il valore nominale Qn, la perdita localizzata si incrementa con andamento pressoché indipendente dalla portata, e di conseguenza il limitatore dissipa il carico differenziale in esubero, impedendo che la portata oltrepassi il valore di 1,15 Qn.
Lo stesso processo si ripete, ma inversamente, quando la richiesta di portata tende a diminuire.
L'azione modulante è in ogni caso perfettamente graduale e progressiva e pertanto non provoca colpi di ariete.
Campo d'impiego
I limitatori possono essere installati indifferentemente ad asse verticale, orizzontale o comunque inclinato.
La pressione massima di esercizio è pari a 10 o 16 bar (classe PN10 o PN16).
La pressione differenziale massima ammissibile tra monte e valle non deve superare di norma 5 bar; in presenza di pressioni differenziali superiori e fino a 10 bar è consigliata una contropressione a valle non inferiore a 1 bar.
Il limitatore sopporta, senza danno e in assenza di acqua, temperature comprese tra -200 °C e +70 °C.
Grazie all'ampia luce libera di deflusso e all'assenza di parti meccaniche in movimento, i limitatori non sono soggetti a occlusioni o inceppamenti anche con acque irrigue particolarmente torbide, contenenti in sospensione sabbia o corpi estranei anche filiformi.
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