Luci a battente a spigolo vivo
Sezione circolare. Si considera dapprima una luce circolare a spigolo vivo completamente sommersa sotto il pelo libero del serbatoio, come schematizzato nella figura seguente.
Il carico h e’ la distanza fra il baricentro della luce ed il pelo libero. Il battente h1 è la distanza fra la sommità superiore della luce ed il pelo libero. La portata Q defluente attraverso la sezione risulta: |
(1) |
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al coefficiente di contrazione µ può essere attribuito il valore di 0,61.
La velocità assume il valore:
(2) |
con cv= 0.98 circa.
Sezione rettangolare. Nel caso di
dimensioni notevoli della luce rispetto al battente il carico h non si può
considerare costante in tutta la sezione. Per sezioni rettangolari di grandi
dimensioni con larghezza b ed altezza D=
h2 – h1, si ha:
(3) |
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Luci con tubi addizionali
Sono ottenute applicando alla parete del recipiente un breve tronco di
condotta circolare. Se il tubo è applicato all'interno del recipiente
la luce viene detta: luce con tubo addizionale interno.
Se il tubo è applicato all’esterno del recipiente
la luce viene detta: luce con tubo addizionale esterno;
Luce con tubo interno: viene anche detto tubo di Borda, la contrazione e’ massima. Per questa situazione e’ ancora valida la (1): |
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ma con coefficiente di contrazione µ=0.5.
Luce con tubo esterno: La lunghezza del tronco deve essere sufficiente in modo da consentire il riattacco della vena contratta ma non tale da determinare perdite continue significative. E’ in genere sufficiente la lunghezza di un paio di diametri per assicurare le precedenti condizioni. E’ anche riportabile a questo caso l’efflusso da parete grossa (s>2.5D); la vena si riempie internamente l’imboccatura e la portata risulta alquanto più elevata dell’efflusso da parete sottile. E’ ancora valida la (1): |
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ma con coefficiente di contrazione µ=0.82.
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